Sentiero CAI 315, da Atrani al Cerreto
Per questa passeggiata ci siamo affidati di nuovo al CAI, dal suo fornitissimo sito abbiamo estratto il percorso 315. Il percorso attraversa le località di Atrani, Minori e Ravello, per poi immergersi nei Monti Lattari, fino al Sentiero 300.
Partenza!
Trovando un parcheggio fortuito ad Atrani, partiamo per la nostra passeggiata. Troviamo una lunga e ripida serie di scale, che ci porta su uno sterrato che costeggia la montagna.
La sezione urbana
Il percorso attraversa le località di Atrani, Minori e Ravello evitando gli accessi turistici e permettendoci di scoprire piccole frazioni poco conosciute. Costeggiando chiese e antichi borghi, è possibile osservare il lento scorrere della vita nei luoghi lontani dalle masse turistiche.
Abbiamo quasi sempre seguito stradine antiche e nascoste, composte da enormi scalinate erose dal tempo. Salite costanti e ripidi sterrati ci hanno condotti quasi in linea retta attraverso le città, fino all’inizio del tratto boschivo, regalandoci scorci caratteristici.
Nella natura
Dalla parte più alta di Ravello, il percorso si tuffa nel bosco, pianeggiante per un breve tratto e poi costantemente ripido fino alla meta. La strada è quasi completamente costeggiata da selci e vegetazione folta. Si trovano rari lastricati di pietra e gradini intagliati nella roccia. Dove non è stato possibile ricavare scalinate, sono stati inseriti tronchi nel terreno per aiutare nella scalata, talvolta marci e cedui. Abbiamo incontrato numerosi pascoli lungo la strada, comprese alcune pecorelle smarrite ed un pastore alla loro ricerca.
Purtroppo ad 1 km circa dalla meta finale, le nostre gambe hanno ceduto e ci siamo dovuti fermare. Ci siamo concessi un breve pasto e un po’ di riposo, sperimentando anche un fornellino al alcol preparando un caffè. Infine non abbiamo rinunciato ad un bagno veloce prima di tornare verso l’auto.
Conclusioni
Questo percorso non è stato semplice, per niente. In primis, senza navigatore è impossibile da affrontare perché non è presente la classica segnaletica CAI. La quasi totalità del tragitto è composta da rampe interminabili di scale, alte e larghe, ma soprattutto è costantemente in salita. Secondo il mio cardiofrequenzimetro si sono toccati picchi di 189bpm, con una media di 158. Abbiamo incontrato numerosi pascoli nel tratto boschivo, accompagnati da cani guardiani che ci hanno costretti a larghe deviazioni per evitare attacchi.
A dirla tutta, questo percorso non offre neanche granché da vedere: il tratto urbano è godibile anche senza seguire nessun itinerario, idem per i panorami. L’unica nota positiva è che nel primo tratto di bosco ci sono alcuni ruderi e un piccolo lastricato ben fatto.
Sconsiglio quindi assolutamente questo percorso, a meno che non vogliate espressamente mettere alla prova la vostra prestanza fisica.
With thanks! Valuable information!